La filosofia giusta per arredare un giardino stile zen

Pubblicato il da pabalta

La filosofia giusta per arredare un giardino stile zen

Possedere un giardino zen è il sogno un po' di tutti, chi lo nasconde per sé come proprio e personale sogno nel cassetto, chi imita questo stile spesso limitato da visioni contorte e non sempre veritiere.
Risulta, fondamentale, iniziare con il definire questa antichissima filosofia, che è giunta fino a noi, con non poche modifiche rispetto alle sue origini.
Il giardino zen è direttamente legato alla cultura zen giapponese, un luogo in cui si ritrova il proprio benessere circondati da elementi naturali essenziali e di significato; l’aspetto di questo spazio verde è in linea con il passare delle stagioni, in una continua evoluzione, proprio come avviene nell'universo, luogo infinito ed in continuo mutamento.
Nonostante sia progettato per seguire un ritmo ciclico ben stabilito, si tratta di un ambiente in cui la calma e la pace regnano sovrane, in cui non esiste un solo ed unico stile di giardino giapponese per definirlo. Gli stili, infatti, se così si possono definire, sono tutti diversi tra loro, e ciascuno ha un suo specifico significato, ma quello legato all’arte del giardinaggio tradizionale è il cosiddetto Karesansui.
Definito anche come giardino secco si compone essenzialmente di due elementi: la pietra e la sabbia bianca; solitamente si tratta di un giardino molto minimalista ed essenziale ma ne esistono di differenti, che si sono evoluti a partire dal buddismo zen. Il vero giardino nella filosofia zen, crea un vero e proprio paesaggio, dove ogni elemento è espressione di un concetto. Non occorre uno spazio troppo grande ma l’importante è conoscere i principi fondamentali della cultura zen affinché il giardino risulti davvero unico. La sabbia intesa, in questo caso, non è quella classica che noi conosciamo bensì del granito bianco capace di illuminare anche le aree vicine. Il rastrello è uno strumento piuttosto importante che si usa per creare le linee, la linea deve essere tracciata senza mai fermare il rastrello stesso, creando degli armoniosi percorsi. Le linee così composte, sono pregnanti di significato e rappresentano dei percorsi che spesso gravitano attorno ai massi che simboleggiano il passaggio dal mare, con l'intento di raggiungere un'altra visione/visuale.. La contemplazione è resa tale proprio grazie all'ausilio di questi elementi che, come è emerso, sono densi di significato.
In un giardino zen, l'acqua è l'elemento naturale, ma anche il principale, dell'interno scenario: può presentarsi sotto varie vesti, dalla cascata, fontanella o laghetto. Se si tratta di una cascata, lo scorrere e la caduta del liquido risultano fondamentali, personalizzabili attraverso i tantissimi modi di predisporre gli elementi complementari (come i sassi), in modo che l'acqua si infranga in modo differente generando suoni e vibrazioni uniche. Sarebbe errato e limitativo parlare di semplice “rumore” dell'acqua, infatti, è preferibile il termine suono, più adatto per il rilassamento.
Per aiutarci a raggiungere la massima contemplazione, scacciando di dosso l'energia negativa, è utile circondarsi di alberi e staccionate di legno.

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